la notte in cui le mie dita sfiorarono le tue andammo nella scia di Orione sulle nostre due biciclette arrugginite la quiete attorno faceva compagnia a quel tuo sguardo che si chinava sopra le lentiggini
poi dentro il pianto dei salici il vento si levò e lieve liberò la fantasia il buio ti strinse così come sognavo io mia piccola astronoma
eri il riflesso in mille specchi della luce di Sirio eri la vita intera che passammo in una notte
"da qui non so più quale sia la strada ma sarò tua guida nell'indefinito e imparerò su una coperta di silenzio a far sciogliere il gelo racchiuso in te" pensai allo sguardo perso là in alto e avevo le vertigini
mentre il cancello stringeva il tempo si fermò al desiderio che tu fossi mia il buio ti strinse così come poi ho fatto io mia piccola astronoma
eri il riflesso in mille specchi della luce di Sirio eri il satellite che ci ha condotto senza scorgerci
eri il bagliore del mattino che rischiarava il cielo eri la vita intera che cominciò quella notte
© ℗ f m 2010
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