scorre oltre la routine un qualcosa di ineffabile che rompe gli argini ma nel tuo capirmi senza dover spiegare rivoli di gioia trovano il loro mare
le mie mani fredde cercano spazio tra le tue candido rifugio per poi sciogliersi nelle possibilità di restare qui dove l'aria è porcellana in un film di Méliès
riesco a scorgere il sublime attorno a te si moltiplica sulle nostre facce incredule e il tuo sguardo riflette il mio sogno che come un dardo attraversa l'ovest verso l'est
non c'è ombra sulla tua bocca immobile la fiducia è vergine e io non la sfiorerò anche se in cuor mio vorrei che prendessi tu lo bellezza ottusa della mia gioventù
ma ti accorgi che il cerchio non tornerà mai a sé pur tra scorci di splendore senza limite più ti guardo più capisco che non c'è soluzione nel cercare l'ovest dentro l'est
© ℗ f m 2008
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