ho lasciato le carte da gioco sparse sul tavolo il mio bicchiere era un terzo pieno e mezzo vuoto sono corso sul filo del tempo da te ma già dimenticavo l'espressione più cupa di tensione sul cavo il segnale spezzato che cercavi di inviare a me
io associo/dissocio e cucio e ricucio lembi di realtà ma tu doni austera una maschera alla verità
e le labbra lanciate in un chiasmo non combaciano più se il contatto è orfano d'amore o figlio del caso fari alti puntati alla nebbia senza riuscire mai a scalfirne uno strato ma ai cigli di strada i tralicci in filare si ergono a te
io associo/dissocio mi spengo e brucio senza credere mai più in là di ogni bugia che sincera mi dai
non c'è ragione di dire che non c'è realtà nell'illusione e nei tuoi sogni tu corri verso me e chiami un altro nome
© ℗ f m 2008
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